Genitori, figli e adolescenza: riflessioni sul ruolo dei genitori e consigli per gestire il cambiamento e i conflitti
L’adolescente non è naturalmente né felicemente in comunicazione con l’adulto (Meltzer)
La relazione fra genitore e figlio/ subisce un importante cambiamento con l’adolescenza.
Durante l’infanzia i figli vedono i genitori come principale punto di riferimento. Durante l’adolescenza, questa tipo di relazione comincia a cedere, l’immagine del genitore viene gradatamente deidealizzata e passa in secondo piano.
Si deve accettare: è una evoluzione fisiologica e necessaria in tutti gli adolescenti.
I genitori devono accettare loro perdita di potere e devono anche capire che il “conflitto” con i propri figli è quasi “naturale e necessario”.
L’adolescente non si ribella ai genitori come persone, ma piuttosto al ruolo che essi rappresentano, visto come un ostacolo alla sua crescita verso un’identità indipendente.
Quando i figli si comportano in modo oppositivo, non stanno semplicemente cercando di creare conflitti, ma stanno facendo un passo necessario per affermare se stessi e costruire la propria individualità.
Questo comportamento, sebbene difficile da affrontare, è una parte fondamentale del processo di crescita, attraverso il quale i ragazzi iniziano a definire chi sono e cosa vogliono diventare.
CONSIGLI PER GESTIRE IL CAMBIAMENTO E I “CONFLITTI” CON I FIGLI
Là dove vi è la sfida del ragazzo o della ragazza che cresce, ci sia un adulto pronto a raccogliere la sfida (Winnicott).
Di fronte al “conflitto” sollevato dai figli, il genitore non deve lasciarsi destabilizzare, deve al contrario reagire adattivamente e responsivamente. Ecco come:
- I genitori devono essere in grado di sorreggere un sistematico confronto con i figli, con la consapevolezza che a volte un “confronto agitato o troppo animato” è quasi fisiologico durante l’adolescenza;
- Non ignorare, punire o subire passivamente stati di scontro e impasse. I genitori devono accettare volontariamente questa sfida evolutiva, il cui esito dipenderà proprio dalla loro capacità di star loro vicino pur contrapponendosi, di opporsi senza allontanarsi troppo. Una distanza eccessiva o eccessivamente ridotta si mostrerebbe egualmente limitativa del processo evolutivo dei figli;
- Il genitore deve ricordarsi che non è più una figura “onnipotente”, ma deve vedere il ragazzo come una persona che dovrà essere in grado di decidere in autonomia e consapevolezza;
- I genitori devono favorire nuove esperienze: i ragazzi e le ragazze sono attratti dalle nuove scoperte. Ben vengano Erasmus, programmi studio all’estero, alternanza scuola-lavoro.
Si tratta quindi di trovare una nuova “distanza” tra genitori e figli, ovviamente bisogna trovare quella giusta.
L’IMPORTANZA DELL’ORIENTAMENTO PER “CALMARE” IL CONFLITTO CON I FIGLI
“ho imparato a relazionarmi e ad aprirmi di più con le persone e sicura di raggiungere i miei obbiettivi e accettarmi di più in me stessa” (recensione di una ragazza che ha provato Orienta Express)
Accompagnare i figli e le figlie nel delicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta è una delle responsabilità più significative hanno i genitori. Da un lato bisogna mitigare la conflittualità, dall’altro bisogna comunque aiutare i giovani a scoprire e definire il proprio futuro professionale e personale.
In questo contesto, un percorso di orientamento come quello di Orienta Express rappresenta uno strumento prezioso in mano ai genitori che può fare la differenza:
- Un buon percorso di orientamento fornisce al ragazzo/a informazioni sui percorsi di studio o sulle opportunità lavorative;
- Aiuta i ragazzi e le ragazze a esplorare e comprendere i propri interessi, valori e talenti;
- Attraverso attività mirate e incontri con professionisti, i giovani possono scoprire inclinazioni che magari non avevano ancora preso in considerazione;
- L’orientamento aiuta il genitore a non cadere nella “trappola” di un giudizio poco obiettivo. I nostri questionari, per esempio, mettono nero su bianco le caratteristiche personali del ragazzo o del ragazzo che li effettua. Il genitore potrà avere una “panoramica” del figlio/ molto più obiettiva;
- Infine, è importante sottolineare come l’orientamento possa ridurre l’ansia e l’incertezza tipiche di questo periodo di transizione. Sapere di avere un piano, anche se flessibile, dà ai ragazzi un senso di sicurezza e controllo sul proprio futuro con un impatto immediatamente tangibile nelle relazioni in famiglia.
Un percorso di orientamento ben strutturato, dunque, aiuta a creare una “sana distanza” ed è uno delle migliori risorse che si possono offrire ai propri figli/e.
Domande? Consigli su come aiutare i propri figli con le scelte per il proprio futuro?
Parla con Angela, la nostra orientatrice e responsabile dell’assistenza clienti. Ti aiuterà a capire il funzionamento di Orienta Express e i benefici dei nostri percorsi di orientamento.
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